30 luglio 2010

Nikos the Impaler

Il concetto di uno slasher ambientato in una grande città è molto interessante.
Nell'1989 arrivò nelle sale l'ottavo capitolo della serie "Venerdì 13", ambientato a Manhattan

nonostante il concetto sembra essere interessante, il film è noioso, poco gore e la maggioranza del film è ambientato su una barca, dopo questo disastro, i diritti della serie furono venduti alla New Line, che nell'1993 uscì "Jason va all'inferno".
Ma nel 2003, il rè dell'ultra-gore Andreas Schnaas (noto per la trilogia "Violent Shit) ci regala un film che ha lo stesso concetto però più divertente e più gore.
Vediamo la trama: Tanto tempo fà, il barbaro Nikos (che ha ucciso molte personoe, tra cui il rè) viene finalmente catturato e ucciso, prima di morire si mangia i propri intestini (ovvia citazione a Antropophagous di Joe D'amato).

Il film si sposta a tanti anni dopo, nella New York dei giorni nostri.
Durante una mostra d'arte, un ladro tenta di rubare la maschera di Nikos, mentre il ladro tenta di rubare la maschera, il ladro viene sparato da una guardia, il suo sangue cade nella maschera e questo causa la resurrezione di Nikos, che ucciderà chiunque si trovi nel suo cammino...

La trama può sembrare "banale", ma verso la fine del film ci sarà qualche trovata "geniale" e qualche comparsa inaspettata (che non sarò talmente stronzo da spoilerare queste cose)
Il gore NON vi lascerà delusi !
Ve lo consiglio pure se volete avvicinarvi alle "opere" di Schnaas.

24 luglio 2010

Il profumo della signora in nero

Era un periodo in cui venivano realizzate decine e decine di gialli, sulla scia della trilogia degli animali di Dario Argento: "Una farfalla con le ali insanguinate", "Una lucertola con la pelle di donna", "La tarantola dal ventre nero", "La coda dello scorpione", "Gatti rossi in un labirinto di vetro" e via dicendo. Molti erano di qualità sufficiente, altri erano buoni ed altri ancora erano pessimi.
Nel '74 un tale, Francesco Barilli, pittore affermato e già sceneggiatore di due film popolari nel loro genere ("Il paese del sesso selvaggio", il primo cannibal in assoluto, di Umberto Lenzi e "Chi l'ha vista morire?", interessante giallo ambientato in una Venezia cupa, di Aldo Lado), esordì alla regia con "Il profumo della signora in nero", uno spaghetti thriller ispirato non ai film di Argento bensì a "Repulsion" e "Rosemary's Baby" di Roman Polanski.



La protagonista è Silvia (Mimsy Farmer, già vista in "Quattro mosche di velluto grigio" di Argento), biochimica fidanzata con Roberto (Maurizio Bonuglia, "Giornata nera per l'ariete") e residente nel quartiere Coppedé di Roma, la cui vita viene sconvolta dal riaffiorare di un trauma infantile che metterà a dura prova la sua stabilità mentale.
Come accennato prima, il film si rifà alle pellicole di Polanski sopracitate per la figura della protagonista, lasciata sola ad impazzire o quasi, e per l'ambiente del condominio popolato da personaggi bizzarri, su tutti il vicino Rossetti (interpretato dall'attore teatrale Mario Scaccia, noto ai cultori del cinema bis per "Occhio, malocchio, prezzemolo e finocchio"). A dire la verità però, il condominio de "Il profumo..." è molto più simile a quello che si vedrà due anni più tardi ne "L'inquilino del terzo piano", l'altro celebre horror di Polanski. E se quest'ultimo a sua volta si fosse ispirato a Barilli?
Nonostante comunque le ispirazioni polanskiane, il film mantiene una certa originalità, soprattutto nel macabro finale. Bellissime la fotografia (Mario Masini, naturalmente con la partecipazione di Barilli) e la colonna sonora (Nicola Piovani, futuro premio Oscar per "La vita è bella" di Benigni).
Dopo questo piccolo capolavoro, Barilli dirigerà solo un altro thriller: "Pensione paura", il quale, pur essendo un buon film, non dimostrerà di avere quel quid in più che si trova invece nella sua opera prima.



21 luglio 2010

Bio-Zombie

Bio-Zombie (1998) di Wilson Yip
Bio-Zombie è una buona commedia horror, Made in Hong Kong (che per me è già una garanzia).
Non aspettatevi un gore-fest di epiche dimensioni, anche se a rimediare a questa lacuna ci sono i riferimenti a "Zombi" di George Romero (per l'ambientazione, ossia, un centro commerciale) e videogiochi (in un certo momento del film, appaiono le scritte "NO AMMO" e la classica immagine che rappresenta la mancanza di chiavi per aprire le porte) e altre "sorpresine"......
Cosa ha iniziato l'invasione degli zombi stavolta ? La risposta è: Un drink che contiene sostanze chimiche !

In mezzo all'attacco zombi ci vanno in mezzo due venditori di VCD (Video CD, per i profani) piratati (chiamati: Woody Invincible e Crazy Bee) e altri personaggi che hanno la sfortuna di trovarsi a notte fonda nel centro commerciale.


Il film inizia mostrandoci la routine dei personaggi, forse causando la noia dello spettatore più impazziente, ma proprio quando direte "basta, ora mi sto annoiando, tolgo il film" inizierà l'attacco degli Zombi.
Fans delle commedie horror e degli Zombi movie, vi consiglio di dare un'occhiata Bio-Zombi, non ne rimarrete delusi !

12 luglio 2010

Mario Bava: Maestro of the Macabre

Quello che segue è un mio articolo su Mario Bava che ho scritto per il giornalino della mia scuola qualche mese fa. Spero che non sia troppo lungo.

A meno che non siate, come il sottoscritto, amanti di film "vecchi", vi starete sicuramente chiedendo: "Mario chi?". Mario Bava è stato uno tra i più grandi registi di sempre e a lui famosi cineasti come Tim Burton, Quentin Tarantino o il nostro compaesano Dario Argento devono sicuramente molto.
Il motivo principale per cui oggi Bava è poco conosciuto in Italia è che i suoi lavori non hanno mai avuto una gran considerazione dalla critica nostrana. È celebre la sua risposta alla domanda rivoltagli da un giornalista:
- Come spiega che francesi e americani hanno apprezzato i suoi film molto più di noi?
- Perché sono più fessi di noi!
Bisogna riconoscere molte cose a Bava:
- la sua capacità di saper creare dei capolavori cinematografici partendo spesso da budget miserrimi (da cui la definizione di "artigiano");
- le sue grandi doti di direttore della fotografia, grazie alle quali i suoi film sono tuttora una gioia per gli occhi;
- la sua bravura nel fare paura allo spettatore con poco;
- l’aver contribuito alla nascita di importanti generi cinematografici.
Bava muove i primi passi nel mondo dell’horror curando la fotografia e gli effetti speciali di due film diretti da Riccardo Freda: "I vampiri", primo horror italiano, e "Caltiki - Il mostro immortale", dirigendo anche alcune scene in entrambe le pellicole. Arriva poi nel ’60 il suo esordio assoluto dietro la macchina da presa: "La maschera del demonio", universalmente riconosciuto come uno tra i migliori gotici di sempre (oltre che l’horror preferito di Tim Burton).
Nel ’62 dirige il seminale "La ragazza che sapeva troppo", il primo vero giallo all’italiana, cui segue due anni dopo "Sei donne per l’assassino", che presenta, oltre ad una buona dose di paura, un incredibile (per l’epoca) sadismo ed una straordinaria fotografia. Tuttora solo Argento ha saputo far di meglio con "Profondo rosso".
Nel frattempo Bava realizza altri tre classici dell’orrore: "I tre volti della paura", "La frusta e il corpo" e "Operazione paura". Tralasciate opere minori come il brutto "5 bambole per la luna d’agosto" (disconosciuto dallo stesso regista) e i discreti "Il rosso segno della follia" e "Gli orrori del castello di Norimberga", si arriva a "Reazione a catena", meraviglioso giallo splatter che sarà d’ispirazione per il futuro genere slasher (es.: "Venerdì 13").
Nel ’72 è la volta di "Lisa e il diavolo", horror onirico di grande tensione che però, a causa della fredda accoglienza ricevuta al Festival di Cannes, viene ritirato dalle sale cinematografiche e ripresentato tre anni più tardi come "La casa dell’esorcismo". In questa seconda versione sono presenti scene palesemente copiate da "L’esorcista" che stravolgono il senso originale del film (Bava giustamente si rifiutò di firmare questa seconda versione).
Il 1974 è l’anno del violento e claustrofobico "Cani arrabbiati", unanimemente considerato il capolavoro del Maestro. Il film però ha una sorte sfortunata: girato tra difficoltà economiche, non viene distribuito a causa del fallimento della casa di produzione e rimane inedito per più di vent’anni, venendo poi riscoperto grazie anche all’interessamento di Quentin Tarantino.
Nel 1977 Bava torna dietro la macchina da presa per regalare altri brividi allo spettatore con "Schock". Qui il figlio Lamberto collabora alla stesura del soggetto e della sceneggiatura e dirige anche alcune scene. L’anno seguente padre e figlio dirigono insieme "La venere d’Ille", film tv commissionato dalla Rai tratto da un racconto di Prosper Mérimée. È l’ultimo lavoro diretto dal Maestro, che dopo aver collaborato agli effetti speciali di "Inferno" di Dario Argento si spegne il 25 aprile 1980 all’età di 66 anni. Il vuoto da lui lasciato nel cuore degli amanti dell’horror non è stato colmato ancora da nessun regista:
- Dario Argento, dopo la serie di capolavori sfornati negli anni ’70, ha vissuto un decennio artisticamente discutibile, per poi cadere in un periodo di crisi che dura ancora oggi.
- Lamberto Bava, dopo un inizio incoraggiante, ha raggiunto il successo con "Demoni" e "Demoni 2", opere povere di contenuti basate quasi esclusivamente sul gore (senza contare la recitazione atroce in entrambe le pellicole), finendo poi a dirigere mediocri film per la tv (prima thriller, poi fantasy: sua, ad esempio, la serie di "Fantaghirò"). Nel 1989 ha diretto un remake de "La maschera del demonio": per evitare di scrivere insulti, dico solo che Lamberto non è stato all’altezza del padre.
- Michele Soavi, definito da Tarantino "il regista italiano di maggior talento", ha fatto qualche horror di qualità sufficiente e solo un opera degna di considerazione: "Dellamorte Dellamore".
Noi tutti amanti dell’horror stiamo ancora aspettando l’arrivo di un nuovo messia, di un nuovo profeta: di un nuovo Maestro.

THRASHNESS PILLS # 2


11 luglio 2010

Men Behind the sun, l'inizio di un sottogenere




Men Behind the sun (1988), di Tun Fei Mou
Tun Fei Mou, fa scioccare L'asia con Men Behind the sun, uno dei film più brutali e violenti fatti negli anni 80.
Il film si basa su fatti realmente accaduti: L'unità 731 esegue esperimenti disumani per armi battereologiche, usando prigionieri Cinesi, Mongoli, Russi e Americani come cavie, l'unità 731 divenne responsabile per il crimine di guerra più grave commesso dall'esercito giapponese.
Men Behind the Sun è un film che non ha problemi a mostrare atti di violenza contro bambini, donne e animali....parlando di animali, in una scena del film è stato ucciso un gatto (viene buttato in una fossa piena di topi e il povero gatto viene divorato), a causa della mancanza di fondi per gli effetti speciali.
Un' altra scena che sono rimaste impressa nella mia mente: Un'uomo entra in una camera a pressione, viene sottoposto a vari cambi di atmosfere ma ad'un certo punto lui si sente male, cade e gli intestini gli escono dal culo !
Mou è stato accusato di sfruttare questa brutta storia solo per prendere qualche soldo e il film è stato totalmente "ignorato" in Giappone (forse possiamo dire che è da considerarsi "bandito") e il povero Mou è stato minacciato di morte da gruppi di Giapponesi.
Mou si è difeso, dichiarando che ha voluto fare "un film serio ed educativo", girando il film in un tono "onesto", anche per le scene di violenza
Ma non pensate che il film sia solo sangue e budella ogni secondo !
Il film, apre con la seguente frase "L'amicizia è amicizia, la storia è storia" e ci vengono mostrati vari punti di vista: Cadetti, scienziati e generali, e il fatto che tutte queste attrocità siano successe davvero, fa diventare il film più scioccante.
Vi state chiedendo, "perchè è l'inizio di un sottogenere ?", perchè è stato il primo film ad essere vietato ai minori di 18 anni dall'ufficio censura di Hong Kong, il divieto si chiama Category III (CAT III, per abbreviare), ovviamente questo divieto è dato ai film che contengono scene di sesso e violenza estrema.
Molti di noi (me compreso), considerano il CAT III come un vero e proprio sottogenere.



Man Behind the sun 2: Laboratory of the Devil (1992) di Godfrey Ho
nell'1992, è stato fatto un seguito, diretto da Godfrey Ho.....dove ho già sentito questo nome ?
Ah, si !
Godfrey Ho è IL "noto" regista di Hong Kong, noto per aver diretto i suoi film "ninja", conosciuto per mischiare scene erotiche, azione, arti marziali e usare sequenze da alcuni suoi film precedenti, cosa combinerà Godfrey Ho stavolta ? Una Trasshata ?
Risposta: No, no e no
A mia opinione, è più violento del primo film, ha la scena di un'autopsia più disgustosa che abbia mai visto e anche alcune scene del primo film, rigirate in maniera più disgustosa.
Nei titoli di coda sono presenti delle immagini di feti, messi nel formaldeide, non posso confermare se sono veri o falsi, però è impressionante.
L'unica cosa che manca è il lato "storico" del primo film, Godfrey Ho, ha fatto esattamente fatto la cosa per cui Mou è stato accusato di fare: sfruttare, proprio per questo, si vede chiaramente che Godfrey Ho, ha sfruttato lo scandalo e reputazione del primo film per farne un seguito e naturalmente ha aggiunto una cosa in più: più violenza e nuove scene violente.
Questo è una sorta di "remake" del primo film, ma con nuove storie ma esclude il punto di vista dei cadetti.




Men Behind the sun 3: A Narrow escape (1994) di Godfrey Ho
Stavolta Godfrey Ho fa quello che sa fare meglio: Riciclare.
La maggiorparte del film si svolge in un treno, il film è pieno di flashback dai primi film e non offre niente di nuovo o interessante, nemmeno per la violenza o il contenuto storico.
Ma vediamo la trama: Durante lo smantellamento e chiusura dell'unità 731, un soldato viene infettato da un virus (creato da precedenti esperimenti) e rischia di contaminarlo nell'ambiente durante il viaggio in treno verso casa.
Potete passare direttamente al quarto film, fidatevi.


Men Behind the sun 4 (AKA: Black Sun: The Nakning Massacre) (1995) di Tun Fei Mou
Tun Fei Mou torna a dirigere il quarto capitolo.
Il film narra sull'occupazione di Nanchino, da parte dell'esercito giapponese, per 6 settimane i giapponesi impongono un regime a base di sterminio, stupri e uccisioni di massa, ovviamente risparminando nessuno.
Oltre alle scene create apposta per il film, ci vengono mostrate immagini reali sugli stermini, che rende il film più scioccante.
La scena più nota del film è quella in cui un feto viene rimosso con una baionetta.

VIDEOGAMES - Oh Shit!

Ci sono molti cloni di Pac-Man, alcuni con un tema diverso, altri con modalità bonus, ma "Oh Shit! per l'MSX non ha molto da offrire, se non per il fatto che i nomi dei fantasmi sono cambiati e quando uno di loro ti acchiappa il computer urla "Ooooh Shiiit", letteralmente tradotto in "Oh Merda".
Oh Shit! è stato creato dalla Aackosoft, in Olanda, ed è disponibile una versione con un titolo meno offensivo, chiamato semplicemente "Oh No !" (che ovviamente, al posto di sentire "Oh shit", sentirete un "Oh No")
Non aspettatevi un gioco "rivouluzionario" (l'unica cosa di "rivoluzionaria" in Oh Shit, è proprio il fatto che questo era uno dei pochi giochi negli anni 80 ad avere una parolaccia), provatelo se siete curiosi o volete farvi due risate.

responsabilità..


NIENTE

ha fatto tutto da solo...

Trailer per non dormire

un film col demonio,l'esorcista all'italiana,classicone.
"chi sei?"
ovidio g. assonitis 1974

THRASHNESS PILLS # 1

chi muore per farsi un panino
LEI:"ma dai ti dico che non c'è niente,quel frigorifero sarà sicuramente vuoto..allora è vuoto?"
LUI apre
e questa testa rianimandosi gli vola al collo
NO,non era vuoto.
DA ZOMBIE 3
le probabilità di trovare uno zombie in quel frigorifero
erano le più basse nella galassia



10 luglio 2010

mockbusterize yourself

c'è l'innato bisogno di fare i soldi,non importa chi tu sia,o cosa tu scelga di fare,c'è sempre la smania per il denaro,te lo senti dentro perchè sei umano,lo fai perchè ti va..
da anni ormai esiste il plagio,credo sia il peggior nemico di tante cose(delle arti generalmente)..
però per quanto i produttori (i grossi produttori) finanzino film veramente brutti,solo per dare in pasto a qualche generazione squinternata l'ennesimo film sulla bella hollywoodiana di turno,sanno sempre che riceveranno indietro altrettanti soldi spesi,e quella è tecnica..bisogna essere stronzi per essere "presenti" nel cinema di oggi,bisogna capire che aria tira e bisogna saper "montare" con miliardi di soldoni e di pubblicità delle situazioni in cui tutto và per il verso giusto,in cui hai tutti per il guinzaglio,le grandi case lo fanno,sanno come farlo..
poi invece c'è chi rimane indietro,chi ci ha provato e ha fallito,oppure semplicemente c'è chi se ne frega,chi addirittura decide di fare il lavoro più "sporco" di tutti,cioè quello di prendere una già "brutta" sceneggiatura e tagliare i pezzi che necessitano di troppi soldi per essere girati e riscrivere le parti in cui super stuntman si lanciano da palazzi in fiamme solo perchè non hanno un palazzo,non hanno super stuntman e soprattutto non hanno le fiamme..a fine girato quello che si ha per le mani è un film,che a spasso con i tempi,affianca un altro film,diciamo la copia dell'originale,e pur non vedendo la luce sui grandi schermi di mezzo mondo,trova spazio tra i cultori del thrash o l'homevideo..
qui nasce il mockbuster.
ci aggiungi ":doomsday" ed è un altro film.
come suggerisce la parola mock,dietro tutto c'è proprio una beffa,una beffa ai veri produttori,una beffa al "vero" film e una beffa al commercio che si trova davanti un prodotto molto scadente clone di un film che è già in distribuzione e nei listini da qualche mese..
questo mockbusterizing è sempre esistito,dagli anni oro della science fiction americana del dopo guerra,alle parodie di Mel Brooks fino ai seguiti infiniti di titoli di grande successo,come Zombi o Lo Squalo che si sono trovati parecchi sequel,brutti e spesso non legittimi,solo per seguire un filone e sperare di fare un pò di soldi..
si prende il nome quindi,lo si contorce e poi pam! lo si schiaffa diretto sopra una pellicola,una pellicola che si sta evolvendo in modo low budget,in modo squallido,come se non ci fosse un domani,con attori più o meno sconosciuti e nella maggior parte dei casi con una totale incoerenza verso il lavoro..
mi sono imbattuto recentemente in una casa di produzione,"The Asylum",che fà proprio questo:pesca un film di hollywood (e non) in produzione,ne prende la trama,opera di taglia e cuci al resto e poi fà la propria entrata poco dopo o in simultanea con il film originale..
non si hanno grandi pretese,ma è forse questo il bello di tutto.
questa Asylum ha i suoi studi,le sue solite 4-5 ambientazioni e il suo metodo,quasti a stampo,di mockbusterizing,che a mio parere,è fantastico!
con i tempi ormai ci sono dentro da un paio di anni,hanno scherzato tantissimi film famosi,si divertono e sfornano pellicole talmente brutte che degnano la visione solo per piangere o smettere di credere in dio..
http://www.theasylum.cc/ questo è il link,guardate e fate in modo di visionare qualcosa,gli aborti sono tanti..
io sono qui,in piedi,dopo la "prima maratona" asylum,e mi sento bene,ho solo voglia di non vedere più film per una settimana,e sinceramente credo che il tempo perso non mi sarà ridato nemmeno in una prossima vita,ma secondo me il mockbuster è una cosa fantastica.
e a parte tutto
a me questo è piaciuto tanto più dell'osannato originale..
quindi ecco,non è sempre detto..